Ultima modifica: 26 Febbraio 2021
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INTERVISTA AL SIG. LUIGI COLOMBO, ABITANTE NELLA CASCINA BRUGNE’ DURANTE LA RESISTENZA

Proseguono le iniziative dalla scuola secondaria “K. Wojtyla” di approfondimento sulla Resistenza a Bosisio

…e la storia continua

Mercoledì 24 febbraio 2021, nel pomeriggio (nel rispetto delle Normative anti Covid-19) i ragazzi della 3 A e della 3 B con le insegnanti Silvana Cafaro, Laura Crippa e Angela Iacona hanno incontrato nell’aula del Centro Studi Parini il sig. Luigi Colombo, di anni 88, per raccogliere una delle ultime testimonianze dirette sul periodo della Resistenza lombarda. 

Il sig. Luigi Colombo ha raccontato con molto entusiasmo e lucidità la sua vita e gli incontri che ha fatto alla Cascina Brugnè nel periodo compreso tra il 1943 e il 1944.

Primo fra tutto a 12 anni, è stato un ragazzo “staffetta”: tutte le settimane, il martedì, si recava con il treno a Milano, dove incontrava i partigiani a cui consegnava i messaggi, nascosti nelle suole delle scarpe e altri doveva tenerli a mente, provenienti dalla Brianza per gli spostamenti di persone o di armi nella zona. Camminando fra le macerie, si incontravano o al Cinema Odeon o presso un fruttivendolo che dietro uno scaffale di legno pesante e che veniva spostato con la pelle del lardo sotto la base, nascondeva una porta segreta che conduceva in una botola; lì ha avuto modo di incontrare e conoscere  il nostro Presidente partigiano Sandro Pertini, Togliatti e altre personalità della Resistenza milanese.

Conoscendo benissimo e in modo particolareggiato le campagne, i nascondigli e i sentieri della zona, ha contribuito a salvare tante persone, sotto l’attenta direttiva del Tenente Colonnello Brugger, che aveva la sua base alla Cascina Brugnè. 

La cascina Brugnè, appartenente alla famiglia Colombo, ospitava con semplicità e umiltà le persone (prigionieri alleati, Ebrei, militari italiani) che dovevano essere trasferite in Svizzera per poter sfuggire ai rastrellamenti nazi-fascisti. La famiglia del sig. Luigi accoglieva (la mamma cucinava per loro piatti caldi) e nascondeva le persone che poi avrebbero dovuto spostarsi, la sera, in altri rifugi di fortuna per passare, infine, in Svizzera. 

Ci ha raccontato, inoltre, come è stato catturato Guido Brugger: questi si era recato nella sua abitazione a Lecco per conoscere il figlio Gualtiero appena nato e, a seguito di una delazione, fu fatto prigioniero insieme alla madre. Luigi ha raccontato, appresa la notizia, come rimase colpito e dispiaciuto perchè quel giorno lui non era riuscito ad accompagnarlo; sicuramente la sua acuta osservazione e l’esperienza di vedetta avrebbero salvato Brugger!

Avrebbe raccontato per tutto il pomeriggio le vicende vissute e gli incontri fatti durante tutto il periodo della Resistenza. E’ rimasto molto contento dell’invito che gli abbiamo offerto e dell’incontro con i tanti alunni presenti che lo hanno ascoltato con attenzione e interesse. 

Ha fatto un monito ai ragazzi: “Mantenete sempre viva la memoria, solo così non si dimenticherà il passato”.

Ma le sorprese non sono finite…

Luigi Colombo, anni 88

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